Road-trip through Morocco

Road Trip in Marocco

A Novembre 2019 sono riuscita a combinare le mie due più grandi passioni in un unico workshop, ho infatti preso parte ad un viaggio fotografico in Marocco.

Incluso nel prezzo c'erano i pernottamenti, i trasferimenti ed alcuni dei pasti, più ovviamente i consigli del fotografo che ci accompagnava.

Qui di seguito scriverò dell'itinerario che abbiamo seguito e dei posti più interessanti fotografati, ma vi consiglierò anche alcuni locali in cui mangiare e gli hotel più belli in cui abbiamo alloggiato.

L'ultima cosa che vorrei specificare prima di iniziare riguarda l'abbigliamento, in generale io consiglierei di vestirsi a strati perchè nonostante fosse Novembre le giornate erano molto molto calde, mentre la sera, appena il sole tramontava, il vento era decisamente freddo. Bisogna inoltre tenere a mente qual'è la religione e la cultura del luogo, che va sempre rispettata il più possibile. Per questo io mi sento di dire che è buona abitudine coprirsi spalle e gambe quando siete nei centri abitati, tenendo i vestiti più leggeri per le escursioni al di fuori di essi.

Ok, ora visto che c'è un bel po' di cui parlare, iniziamo!

Giorno 1

Itinerario

Visto che siamo arrivati in tarda serata a Marrakech, il giorno seguente lo abbiamo passato tutto sul posto, dalla mattina alla sera.

Abbiamo cominciato camminando per la città, esplorando mercati e stradine, le concerie, i negozi di lanterne e quelli di spezie, qui i colori vi offriranno opportunità per fantastiche fotografie.

È però importante mettersi nei panni delle persone del posto, che vedono giorno dopo giorno migliaia di turisti aggirarsi per la città e fotografare qualsiasi cosa loro considerino esotica e richiami il loro interesse, donne e bambini in primis. Tenendo a mente questo, si può capire perchè spesso i cittadini si irritino al solo vedere una macchina fotografica, io consiglierei quindi di chiedere garbatamente il permesso prima di dedicare interminabili minuti a scattare il ritratto perfetto oppure alternativamente di "rubare" una foto di sfuggita senza esasperare le persone più del dovuto. Qualcuno al contrario cercherà di approfittare, potete quindi tranquillamente aspettarvi che siano chiesti dei soldi se colti mentre fotografate qualcuno.

In questi casi cedere €1/2 (circa 10/20 dirham) vi renderà la vita più semplice e renderà i vostri soggetti più collaborativi. Caso a parte sono invece gli incantatori di serpenti che troverete nella piazza principale ed i padroni delle scimmiette, loro potete infatti considerarli vere e proprie attrazioni turistiche a pagamento che pretenderanno soldi per qualsiasi foto scattata.

Verso il tramonto la piazza prenderà vita, noi abbiamo fotografato questa transizione dal terrazzo dell' Argana Restaurant Glacier, su cui potete sistemarvi senza problemi a patto che acquistiate una bevanda una volta arrivati al piano superiore.

Conceria
Negozio di Spezie
Piazza Principale di Notte

Cibo

Per quanto riguarda i pasti, a pranzo ci siamo fermati a Le Jardin, un Riad degli anni 60 che si trova nella medina, oggi restaurato per essere un'oasi di freschezza adornata da piante e gazebo. Qui ho potuto provare due tipi di hummus, uno più tradizionale di ceci condito con olio d'oliva, ed uno fatto invece di cavolfiori ed accompagnato da olio d'argon alimentare.

 

Come primo ho invece optato per un couscous al pollo con albicocche e mandorle (che si è rivelato essere una porzione enorme, quindi io consiglierei di condividerlo). Il fondant di cioccolato invece non è stato un dessert azzeccatissimo e se posso permettermi direi che in generale i dolci in Marocco non sono stati tra le mie cose preferite.

Per darvi un'idea dei prezzi, questo pasto di due stuzzichini, primo e dolce mi è costato 260 dirham (30 ogni hummus, 110 il couscous e 90 il dessert), ovvero circa €26.

Per cena la nostra guida ci ha portato in un locale chiamato Nomad, un ristorante che affaccia sulla piazza delle spezie, con una fantastica vista sulla città illuminata e dove vi verranno date delle caldissime coperte con cui ripararvi in caso di vento.

Qui ho provato il mio primo tè alla menta, che è molto tipico e troverete più o meno ovunque in Marocco. Noterete che vi verrà versato dall'alto, facendolo cadere da circa 30 cm sopra la vostra tazzina, creando un sottile strato schiumoso. Ci sono diverse opinioni riguardo la motivazione di questo gesto, alcuni dicono sia per far areare il tè, alcuni credono sia per raffreddarlo leggermente, altri invece trovano che lo strato schiumoso che si crea dia consistenza alla bevanda; una cosa però è certa, questa semplice azione rende il tutto più teatrale e già solo il suono che produce genererà in voi un senso di rilassamento. 

Frittelle di Zucchine e Feta
Pollo Speziato

Hotel

Per la nostra prima notte ci siamo sistemati all' Hotel Chems, che si trova molto vicino al centro della città, rendendolo quindi molto comodo per spostarsi a piedi. Ha inoltre un giardino molto bello, una piscina in cui rilassarsi ed ogni camera ha un suo piccolo terrazzino più o meno privato.

Giorno 2

 

 

Itinerario

Dopo aver lasciato Marrakesh abbiamo iniziato ad addentrarci verso il centro del paese e la nostra prima fermata è stato Tizi N’Tichka, un passo di montagna che collega il sud est di Marrakech con la città di Ouarzazate, attraverso la catena dell'Alto Atlante. Da qui oltre ad una vista magnifica potrete scattare qualche foto ricordo di fronte al monumento che indica l'altitudine del passo.

 

 

Dopo una piccola pausa ci siamo spostati alla Qasba di Télouet, dove abbiamo pagato circa €10 ognuno per fotografare due ragazzi vestiti con abiti tradizionali. Non sono certa se sia una cosa che fanno quotidianamente o se fosse un accordo che la nostra guida è riuscita ad ottenere in esclusiva, ma è stata un'esperienza assolutamente unica ed un'occasione imperdibile per scattare foto in un edificio magnifico. Infatti anche se non vi capitasse di incontrare i ragazzi, il palazzo merita assolutamente una visita.

 

 

Ultima tappa del giorno è stato Aït Ben Haddou, un villaggio fortificato che abbiamo ammirato al tramonto da sopra il terrazzo di un locale lungo la strada principale. In quest'occasione non ci siamo avventurati nella città vera e propria perchè ci saremmo poi tornati in seguito.

 

 

 

Inoltre, dopo cena abbiamo svolto una sessione di star-trail utilizzando il villaggio come sfondo, ma mostrerò le relative foto in un articolo separato in cui potrò darvi qualche consiglio fotografico più specifico.

Cibo

Lungo la strada, dopo la nostra sosta a Tizi N’Tichka, abbiamo pranzato da Argane Tichka, un ristorante con una vista spettacolare che si trova accanto ad un negoziato di prodotti naturali lavorati da circa una trentina di donne, l'attività si presenta infatti con l'intento di valorizzare il lavoro delle donne della ragione e qui potrete seguire l'intero processo che porta alla creazione dell'olio di argan.

Al ristorante avrete anche la possibiltà di provare un pane squisito accompagnato sia da questo saporitissimo olio che da una crema chiamata amlou (fatta di mandorle, miele ed olio di argan).

Pane con olio di Argan e Amlou
Tagine di Manzo con Prugne

Per cena siamo rimasti nel nostro hotel, il Bagdad Cafe, di cui vi parlerò meglio nella relativa sezione.

Qui abbiamo avuto un menu fisso che comprendeva una squisita zuppa di zucca ed una tagine di pollo con prugne, datteri e fichi, più il il dessert, ma ribadisco, se siete degli amanti dei dolci non rimaneteci troppo male. Tutto questo per 11 dirham a persona (esatto, €11 per antipasto, primo e dolce).

Hotel

Per arrivare facilmente alla nostra location per la sessione fotografica notturna, abbiamo dormito proprio di fronte Aït Ben Haddou, al Bagdad Cafe, un piccolo ma oltremodo confortevole hotel in perfetto stile marocchino, qui potete gustare un fantastico tè alla menta accompagnato da dolcetti seduti davanti la piscina, se amate i vini ricordate inoltre che questo è probabilmente l'ultimo posto in cui potrete berne prima di addentrarvi ulteriormente nell'entroterra.

Giorno 3

Itinerario

In mattinata abbiamo iniziato un lungo viaggio in macchina verso le Gole del Dades, una serie appunto di scavate dal fiume Dadès, ma prima di arrivare a destinazione ci siamo fermati lungo la strada per fotografare le cosiddette Monkey Fingers, delle formazioni rocciose che devono il loro nome proprio alla loro forma. 

Dopo esserci avventurati nell'area ci siamo rimessi in viaggio verso l'hotel, dove abbiamo lasciato i bagagli prima di dirigerci alla location scelta per fotografare il tramonto, un bar proprio di fronte ad una serie di tornanti che accompagnano la curvatura delle gole. Qui un grandangolo è essenziale per immortalare al meglio il paesaggio. Un'idea per una foto un po' più particolare è aspettare che cali leggermente il sole per creare qualche lunga esposizione che includa le scie create dai fari delle macchine di passaggio.

Cibo

Per pranzo ci siamo fermati lungo la strada, nell'area delle gole, all' Hotel Kasbah Dades Chems, where I chose to eat a legumes soup and the gallia, which is a sort of  meatballs tagine served with eggs and vegetables.

Per cena siamo nuovamente stati nel nostro hotel (di cui parlerò nella sezione seguente).

Qui abbiamo avuto 5 squisite portate, iniziando con un peperone rosso accompagnato da una salsa di asparagi, seguito prima da una zuppa alla zucca e poi da barbabietola rossa accompagnata da formaggio, menta e arancia.

Il piatto principale era petto d'anatra servita con una salsa alle bacche ed una riduzione di vino, accompagnato da cipolle caramellate, vegetali e delle chips croccanti di patate.

Hotel

Ora passiamo all'hotel, Chez Pierre è stato probabilmente uno dei posti più belli in cui abbiamo alloggiato, con un'architettura a dir poco unica, stanze confortevoli e la possibilità di mangiare in loco.

Unico contro è che decisamente non è un posto indicato per chi ha problemi a camminare o soprattutto a fare le scale, perchè essendo costruito su una collina, le stanze sono disseminate su tutta la zona, garantendo privacy ed un'immersione totale nella natura del luogo, ma non rendendo le cose facili ad anziani o famiglie con passeggini.

Le foto qui sotto sono della struttura dell'hotel in generale e della suit in cui ho alloggiato insieme ad altre 3 persone del gruppo, è infatti un intero appartamento composto da due stanze matrimoniali con bagni privati ed un salottino in comune.

Giorno 4

Itinerario

Dopo aver scattato qualche foto dell'alba sulle Monkey Fingers, abbiamo iniziato a guidare verso il deserto ed il cambiamento di panorama che si è manifestato davanti ad i nostri occhi è stato incredibile. Per qualcuno che non ha mai visto il deserto prima sarà un'esperienza indimenticabile, vedere quelle enormi dune pararsi davanti a voi, sempre più vicine, vi farà sentire estremamente piccoli e vi toglierà il fiato.

Dopo aver lasciato i bagagli in hotel ci siamo immediatamente diretti ad ammirare le dune, per scattare foto fino al tramonto. Scalarle non è stato assolutamente facile ma camminare con i piedi scalzi immersi in quella sottilissima sabbia è stata un'esperienza fantastica.

Cibo

Per quanto riguarda il mangiare sorvolerò perchè in questa giornata ci siamo concessi qualche piatto un po' più occidentale e vicino alle nostre abitudini, per prenderci una piccola pausa da tagine e spezie. 

Hotel

Per il nostro soggiorno nel deserto ci siamo fermati due notti di seguito alla Maison Merzouga Guest House, una struttura molto bella con vista sulle dune.

Giorno 5

Itinerario

Per fotografare l'alba ci siamo svegliati presto in mattinata ed abbiamo guidato fino ad un lago lì vicino, per ammirare un cielo tinto prima di arancio e poi di un blu intenso.

 

Dopo esser tornati a fare colazione in hotel, abbiamo visitato Rissanied il suo mercato, in cui troverete senza dubbio un ambiente più variegato e tradizionale rispetto alla più turistica Marrakesh. Qui ci sono anche molti animali in vendita, macellerie, manifatturieri e venditori di vestiti. Ci saranno anche molti bambini e loro saranno senza dubbio incuriositi da voi almeno quando voi lo siete da loro. In questi casi però prestate attenzione, perchè dare monete ai bambini potrebbe portarli a seguirvi per tutto il tempo nella speranza di ottenerne delle altre e molto probabilmente la piccola folla al vostro seguito aumenterà velocemente. Il mio consiglio nel caso voleste dare qualcosa in regalo ai bambini è di portarvi dietro delle caramelle, che nel nostro caso sono andati chiedendo un po' a tutti.

Dopo esser tornati in hotel per una sosta pomeridiana siamo tornati nel deserto. Questa volta ci siamo però affidati ad un'organizzazione con jeep più adatte ad un'escursione di questo tipo, in modo da poterci addentrare di più tra le dune incontaminate. Per questa uscita in particolare noi ci siamo ritrovati con gli autisti di fronte all'Hôtel Nasser Palace ed abbiamo pagato €50 a testa. L'esperienza è stata senza dubbio unica ed assolutamente meritevole, ma a mio parere il prezzo a persona era leggermente troppo elevato considerando che siamo solo stati portati poco più all'interno del deserto e nemmeno nel punto preciso da noi richiesto. Quindi diciamo che se volete fare un'esperienza del genere magari è meglio informarsi un po' meglio perchè sono certa ci siamo altri gruppi che organizzano questo tipo di escursioni.

 

Cibo

Per questa giornata l'unico pasto di cui vorrei parlarvi è il pranzo che abbiamo fatto a Rissani, al Ristorante La Baraka, dove abbiamo assaggiato una pizza tipica berbera riempita con carne o con vegetali a scelta (se non siete vegetariani io raccomanderei la prima opzione, perchè ho trovato quella alle verdure molto molto speziata).

 

Giorno 6

Itinerario

In mattinata abbiamo dovuto lasciare il deserto per tornare verso Aït Ben Haddou, questa è stata per lo più una giornata di spostamenti in macchina.

Una volta tornati al villaggio fortificato abbiamo attraversato il letto del fiume che era inusualmente asciutto (per passare si usano infatti di solito dei sacchi messi a formare un passaggio sull'acqua o il ponte che si trova leggermente più avanti). Una volta dentro (dopo aver pagato una piccola tassa di ingresso nella città), abbiamo esplorato le stradine del paese ed i relativi negozietti, arrivando fino alla cima del monte cu cui sorge il villaggio, dove il vento era così forte da non permetterci di parlare.

Hotel

Per la notte abbiamo alloggiato a Le Petit Riad, un hotel a Ouarzazate, perchè la mattina seguente avremmo preso l'aereo da quell'aeroporto anzichè tornare fino a Marrakech. In caso vi trovaste a passare da qui c'è la possibilità di mangiare e vi consiglio vivamente di provare il couscous, che a mio parere è stato il più buono di tutta la vacanza.

Per riassumere le mie impressioni riguardo questa esperienza direi che la parte degli spostamenti in macchina ha occupato veramente troppo spazio e che il caldo non ha reso le cose più semplici; c'è però da dire che senza quest'ultima sarebbe stato impossibile vedere così tanti posti straordinari in così poco tempo.

Inoltre allontanarsi da Marrakesh è stato a mio parere essenziale per sperimentare la vera essenza del Marocco e delle sue tradizioni, quindi se non vi dispiacciono i viaggi in macchina e siete persone da viaggi all'avventura credo questo itinerario faccia per voi!

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